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Ritorna alla lista Aggiunto il 9 gen 2007

Comunicato stampa

V.I.T.R.I.O.L.



Bosich - PITTURE - Visita interiora terrae rectificando invenies occultum lapidem GALLERIA D’ARTE LA BACHECA Via dei Pisani, 1 - 09024 CA

Bosich

PITTURE

V.I.T.R.I.O.L.


Dal 18 al 30 gennaio 2007

Apertura: dalle 17,30 alle 20,30

La mostra sarà inaugurata giovedì 18 gennaio

alle ore 18.30 dall’On.le Emidio Casula,

Sottosegretario alla Difesa


GALLERIA D’ARTE

LA BACHECA

Via dei Pisani, 1 - 09024 Cagliari

Tel. 070.663396

-



V.I.T.R.I.O.L.

Visita interiora terrae rectificando invenies occultum lapidem


Archetipi alchemici e plastiche metamorfosi dominano i quadri di Giuseppe Bosich. Entità Adamitiche diafane e surreali rimangono sospese sul filo che divide lo Spazio-Tempo dall’Eternità, oscillando altalenanti, dinamizzate solo da un’ansiosa ricerca di compiutezza.

Pesci antropomorfi, memori dell’antica natura sacrale, si misurano con le passioni terrene e, in perenne tensione, mirano alla perfectione interiore. Viaggi Astrali permettono all’uomo di staccarsi dal mondo sensibile e di rigenerarsi pranicamente.

I riferimenti simbolici alla Tradizione Universale e alla Gnosi, col tramite delle Scienze Esoteriche, in primo luogo AIchemiche, testimoniano della ricerca interiore che ha impegnato l’artista per l’intera vita e ne ha segnato inesorabilmente l’Arte.

La sua sensibilità cromatica piega il colore alla scansione delle tappe di un cammino interiore di sapore iniziatico, dando forma ad un microcosmo fantastico abitato da un piccolo popolo di esseri intrisi di una profonda coscienza spirituale.

È l’uomo l’aspetto quintessenziale della ricerca, posto al crocevia materiale dei quattro Elementi. L’Aria, nel volo della colomba, l’Acqua, ichthys cristico, la Terra, rappresentata dal simbolo prudenziale della lumaca, e il Fuoco nell’umana candela, sono ricorrenti nei quadri in combinazioni che sintetizzano i casi della vita; mai casuali però, perché sempre espressione di pulsioni consce ed inconsce. Ed è il mondo onirico, esplorato, vissuto e interpretato che media il passaggio dall’illusorietà della Natura Naturale alla Realtà della Sovranatura, rendendo comprensibile ciò che la nostra mente, ancorata a cognizioni empiriche, stenterebbe altrimenti a credere.

Ogni elemento raffigurato è strettamente necessario alla strutturazione della composizione, accostato ad altri simboli ricorrenti e talvolta unici. Al variare dell’interazione corrisponde una diversificazione dei contenuti, confine da cui scaturisce il fascino della pittura di Bosich, la cui validità non viene meno neanche per chi, incapace di decifrare i simboli di quest’Arte concettualmente diversificata, ne coglie il solo senso letterale, catturato, in principio, solo dai raffinati giochi cromatici. È il caso delle catene o dei tessuti d’umanità, che regalano emozioni indipendentemente dal significato simbolico, merito della maestria tecnica dell’artista. È il caso delle farfalle, dal cui etereo ritmo compositivo Bosich si stacca per puntare l’occhio, ora sulla concretezza plastica dei muri, ora sui baluginanti mondi sommersi, animati da pesci meccanomorfi che, in balìa delle fluide correnti del flottage, partecipano della dinamica legata al mondo degli equilibri.

Mai un paesaggio, mai un’astrazione fine a se stessa si impone nella costruzione dell’immagine, sempre presente semmai un certo genius alchemico che, come fuoco, lentamente trasforma figure in significati.


Flaminia Fanari

Paolo Sirena


Giuseppe Bosich (Tempio Pausania, 1945) Pittore, incisore e scultore. Vive e lavora a Ghilarza in Sardegna con studio in via Bernardino Sotgiu, 14 Tel. 0785/52104 CelI. 339 3020411. La sua prima mostra personale curata da Enzo Rossi-Ròiss è del 1967 alla ”Galleria La Barcaccia” di Reggio Emilia, cui hanno fatto seguito numerose mostre personali e collettive in Italia e all’Estero. Nel 1973 si trasferisce a Milano dove conosce tra i tanti Antonio Agriesti; insieme pubblicano Il Volo della Farfalla, Comedia/Qometa, I Resti e Poesie Nere, con sue illustrazioni originali in lito o all’acquaforte. Nel 1976 inizia la sua collaborazione col Gruppo ”Humor Graphic”. Nel 1981 esce, per le Edizioni Svolta, Bologna, a cura di Renzo Modesti, il suo catalogo delle opere multiple della grafica e delle sculture. Nel 1988 illustra, di Peppetto Pau, il poemetto Libellule Scarlatte e la raccolta di poesie Il galoppo delle Stagioni; di Mele Agro (Antonio Agriesti), il libro Micromitologie: tutti editi dalla casa Editrice s’Alvure di Oristano. Per le Edizioni Tipografia Ghilarzese realizza con Antonio Agriesti la cartella Il Corvo, illustrando la poesia alchemica di E.A. Poe, con sei litografie. Ancora per le Edizioni s’Alvure, esce, lo stesso anno, a cura di Salvatore Naitza, il catalogo monografico delle sue Sculture; nel 1990 cura la cartella d’arte Vizi e Virtù e nel 1991 Lo Zodiaco. Nel 1992 esce, a cura di Renzo Margonari, il catalogo monografico delle sue Pitture ed illustra il libro di Mimmo Bua: Storie, Fiabe, Miti, Riti del mondo contadino oristanese corredato dall’omonima cartella contenente 12 litografie. Nel 1993 è presente con Mimmo Bua e Pietro De Rosa nella raccolta di racconti Frammenti di Memoria Trina. Nel 1994 ha inoltre curato il volume I Tarocchi di A.A. V.V. e la omonima cartella d’arte. Sempre nel 1994 per il CDE - Nuoro esce a sua cura Grillincubi, e per le Edizioni s’Alvure illustra il libro di Mimmo Bua Il Bestiario di Sandaliotis, realizzando l’omonima cartella con 12 incisioni. Nel 1995 il CDE - Nuoro pubblica Il buco in gola sue poesie, racconti e disegni; nel 1999 per s’Alvure illustra Contos torrados dae attesu, Lo specchio e la caverna e Chimbe Upanishad in sardu logudoresu; nel 2003 viene pubblicato da s’Alvure il volume Bosich, letture simboliche e interpretazioni critiche a cura di Flaminia Fanari e Paolo Sirena; antologia critica, biografia e schede a cura di Antonio Agriesti.

Fiabe, Miti, Riti del mondo contadino oristanese corredato dall’omonima cartella contenente 12 litografie. Nel 1993 è presente con Mimmo Bua e Pietro De Rosa nella raccolta di racconti Frammenti di Memoria Trina. Nel 1994 ha inoltre curato il volume I Tarocchi di A.A. V.V. e la omonima cartella d’arte. Sempre nel 1994 per il CDE - Nuoro esce a sua cura Grillincubi, e per le Edizioni s’Alvure illustra il libro di Mimmo Bua Il Bestiario di Sandaliotis, realizzando l’omonima cartella con 12 incisioni. Nel 1995 il CDE - Nuoro pubblica Il buco in gola sue poesie, racconti e disegni; nel 1999 per s’Alvure illustra Contos torrados dae attesu, Lo specchio e la caverna e Chimbe Upanishad in sardu logudoresu; nel 2003 viene pubblicato da s’Alvure il volume Bosich, letture simboliche e interpretazioni critiche a cura di Flaminia Fanari e Paolo Sirena; antologia critica, biografia e schede a cura di Antonio Agriesti.

Fra tanti si sono inoltre occupati di lui: G. Barosco, M. Brigaglia, R. Brindisi, M. Bussagli, G. Bruzzone, F. Cajani, L. Cavallari, C. V. Cattaneo, D. Cara, M. Ceccarelli, G. De Santis, G. Di Paolo, G. Dorfles, R. Forni, N. Fourbil, C. Gentile, S. Grasso, M. Henry, M. Lunetta, R. Margonari, M.L. Mazzini, D. Mori, D. B. Ranedda, A. Romagnino, J. Piessen, M. G. Scano, A. Vandenberg, P. Waldberg, R. Zucca, Etc. È annualmente quotato in tutti i cataloghi nazionali d’Arte. Sue opere sono state battute alla Brerarte e Finarte di Milano.












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