"A different realism, sprung from a sudden seeing. Recognizing an other reality, where the ineffable stops the construction of the concept. Not "painting", but moments of free contact with the unspeakable."
I was born in Rome and in this city I began to cultivate both the art of drawing and music. In 1975 I graduated from the II State Artistic High School and for about ten years I have been showing my pictorial works through collective exhibitions and personal exhibitions (Rome, Arona, Varese, Turin, Locarno, Stresa).
In the meantime, the world of music began to present me with some job opportunities (1988). An occupational experience that over time will expand until I become an opera theater professional, a job that has allowed me to travel the world for over twenty years.
In 2010, after leaving the stage, together with Cristina Pietrantonio (opera director) we wrote a book about this strong experience of theatre-music. The book is entitled "The three souls of sound", it was published by Armando Editore in 2013 and had excellent reviews in the cultural magazine "Prisma News" (October 2013) and the scientific magazine "State of Mind" (January 2014).
Precisely in 2010, I had the opportunity to lead a pictorial expression workshop at the "Maso San Pietro" therapeutic community in Pergine (TN). A course that lasted for over ten years and was also told through a series of vast exhibitions of the works created by the participants (Trentino, Veneto, Lombardia).
My initial artistic training, the subsequent theatrical expressiveness matured in the world of music, the years of contact with the spontaneous creativity present in mental distress, is the baggage with which in 2015 I started to deal with visual art again, with communication for Images.
"Sometimes reality reveals itself to us in its essence, through unexpected, random, magical figures. If we want to enjoy them, however, we must not try to objectify them, because they would run away. In the theater when you enter the stage there are no ideas, reflections or concepts. If you have the right means you abandon yourself to the flow and what you feel you can only experience, not explain. This sensitive modus is the same one that has been accompanying me for some years in my newfound role as images promoter".
ImagoArs, Venezia, VE, Italia
Mostra collettiva dei 12 artisti selezionati al Concorso Internazionale VENICE LAB '24
Palazzo Ruspoli, Via del Plebiscito, Nemi RM, Italia
Trento 16 marzo 2024
Il 28 marzo, nel vasto spazio delle Scuderie di Palazzo Ruspoli e sotto il patrocinio del Comune di Nemi (ROMA), si inaugurerà la mostra personale di Stefano Anselmi "H2O". Terza tappa di una serie di esposizioni che stanno girando l'Italia con opere interamente dedicate all'elemento acqua. L'evento si concluderà il 3 aprile.
Galata Museo del Mare, Calata Ansaldo De Mari, Genova, GE, Italia
Esposizione dei lavori artistici selezionati dall'organizzazione della "Open call for visual artists IMMENSO BLU", per l'allestimento di una mostra d'arte contemporanea intenta a promuovere riflessioni sul rapporto tra l’Uomo e il Mare. L'evento si terrà dal 10 al 17 marzo 2024 presso le sale espositive del Museo del Mare a Genova.
Stefano Anselmi è stato invitato a partecipare con l'opera: "Quando è il mare a guardare te".
27 febbraio 2024 - Trento
L'ADIGE (Quotidiano del Trentino Alto Adige) - 25 novembre 2022.
Si è inaugurata mercoledì 23 alla Sala Maier la mostra personale di Stefano Anselmi, l'artista che per anni ha condotto un atelier di espressione pittorica presso la "Comunità Terapeutica Maso San Pietro.
"Creare senza pensare, senza confronti: questo è l'insegnamento che mi hanno dato i ragazzi del Maso". Così parla Stefano Anselmi, aggiungendo di essere tornato a dipingere dopo quasi trent'anni, proprio in virtù di questa particolare esperienza.
Luigi Oss Papot
“Nell’era digitale, abbiamo meno bisogno dell'astrazione, poiché, manipolata, la velocità elettronica permette di esplorare in un batter d'occhio tanti esempi concreti quanti ne vogliamo. [...] Il ritorno a spirale dell'idea verso la figura non può più essere considerato una regressione sciocca, un'incapacità di concettualizzare; rappresenta, al contrario, un progresso cognitivo, un guadagno di realtà. [...] Fino a poco fa, l'idea si riduceva all'astratto eliminando il concreto, mentre la figura o il personaggio, in quanto simboli, somme, sintesi, integrali singolari, conservano sì l'astratto, ma lo combinano con le cose del mondo e la sostanza della vita. Paradosso: attraverso il virtuale ritorniamo al concreto?”
MICHEL SERRES “Il mancino zoppo”
L'era dell’invenzione, della costruzione chiusa, del messaggio cifrato, comincia a perdersi nella neonata dimensione virtuale degli oggetti del mondo. Un luogo dove tutto è presente e ogni cosa pare rivelarsi solo nella sua forma iconica.
Tutto è là, all'interno di un quadro di collegamento che disvela ogni umana illusione relativa all'esserci. Innanzi a tale vertigine di immagini infinite e incontrollabili, ogni cosa ci sovrasta, riducendoci a ciò che da tempo sospettavamo essere: punti vacanti senza mete precise.
L'unico atto reale, d’azione, sta nel lasciar scorrere, nell’accogliere la summa di ogni passato insegnamento per poi liberarsene colorando il silenzio.
